Il più delle volte stava bene in quel posto,
quanto di più comodo ed economico potesse desiderare.
Incredibilmente leggera, un soffio di vento avrebbe potuto ingoiarla, si poteva arrivare a galleggiare sul serio li.
Non come quelli finti, dove le radici sono grosse così e ti logorano fino alle ossa.
Invece no: era un luogo sempre accogliente, permetteva di camminare anche scalzi e con i talloni tondi, come quelli dei bambini piccoli, lungo le cicatrici, senza sentire il benché minimo dolore.
Così, a pensarci senza troppo armeggiare poteva considerala la sua casa.
Quella dei suoi sogni. Quella del silenzio.