Luce leggera

Il più delle volte stava bene in quel posto,
quanto di più comodo ed economico potesse desiderare.
Incredibilmente leggera, un soffio di vento avrebbe potuto ingoiarla, si poteva arrivare a galleggiare sul serio li.
Non come quelli finti, dove le radici sono grosse così e ti logorano fino alle ossa.

Invece no: era un luogo sempre accogliente, permetteva di camminare anche scalzi e con i talloni tondi, come quelli dei bambini piccoli, lungo le cicatrici, senza sentire il benché minimo dolore.
Così, a pensarci senza troppo armeggiare poteva considerala la sua casa.

Quella dei suoi sogni. Quella del silenzio.

chiudi quella porta
che porta?
quella! chiudila, presto, o sbatterà forte, fortissimo e lo sentiranno tutti!
di cosa stai parlando, non c’è una porta qui!
CHIUDILA! …fai piano, chiudila prima che sia troppo tardi.
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vento

Amabili resti

…cresciuti intorno alla mia assenza.